venerdì 29 giugno 2012

SUI BUONI PASTO





"Direttò gli operai hanno fame!"




".... e io mi gratto e me ne vado...."


mercoledì 27 giugno 2012

In balìa di orde di teppisti!


http://freebacoli.blogspot.it/2012/06/lancio-di-pietre-in-stazione-teppisti.html

martedì 26 giugno 2012

PUBBLICATO IL DECRETO!


DECRETO-LEGGE
“MISURE URGENTI PER LA CRESCITA DEL PAESE”
Il decreto sarà pubblicato MARTEDì in G.U. e in supplemento ordinario con il
numero 83
L’entrata in vigore è il giorno stesso alla pubblicazione

In evidenza i commi che interessano
Art. 16
Disposizioni urgenti per la continuità dei servizi di trasporto
1. Al fine di garantire la continuità del servizio pubblico di navigazione sui laghi
Maggiore, di Garda e di Como, alla Gestione governativa navigazione laghi sono
attribuite, per l'anno 2012, risorse pari a euro 6.000.000,00. Le maggiori risorse di cui
al presente comma sono destinate al finanziamento delle spese di esercizio per la
gestione dei servizi di navigazione lacuale. E’ comunque fatto salvo quanto previsto
dall'articolo 4, quarto comma, della legge 18 luglio 1957, n. 614.
2. Per la prosecuzione del servizio intermodale dell'autostrada ferroviaria alpina
attraverso il valico del Frejus, è autorizzata, per l'anno 2012, la spesa di euro
4.500.000,00.
3. Al fine di garantire il contributo dovuto, per l’anno 2012, per l’esercizio della
Funivia Savona-San Giuseppe, in concessione a Funivie S.p.A, è autorizzata, per l'anno
2012, la spesa di euro 5.000.000,00.
4. Al fine di consentire l’attivazione delle procedure per il trasferimento della proprietà
sociale dello Stato delle Ferrovie della Calabria s.r.l. e delle Ferrovie del Sud-Est e
Servizi Automobilistici s.r.l., rispettivamente alle Regioni Calabria e Puglia, nonché per
garantire il raggiungimento di obiettivi di efficientamento e razionalizzazione della
gestione aziendale, è autorizzata la spesa complessiva di euro 40.000.000,00, a
condizione che entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto
siano sottoscritti con le regioni interessate i relativi accordi di trasferimento entro il 31
dicembre 2012.
5. Il Commissario ad acta nominato ai sensi dell’articolo 14, comma 22, del decreto
legge 31 maggio 2010, n.78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010,
n. 122, per l’attuazione delle misure relative alla razionalizzazione e al riordino delle
società partecipate regionali, recate dal piano di stabilizzazione finanziaria della
Regione Campania approvato con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze
del 20 marzo 2012, al fine di consentire l’efficace realizzazione del processo di
separazione tra l’esercizio del trasporto ferroviario regionale e la proprietà, gestione e
manutenzione della rete, anche in applicazione dell'articolo 4 del decreto legge 13
agosto 2011, n.138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.
148, salvaguardando i livelli essenziali delle prestazioni e la tutela dell’occupazione,
effettua, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto legge, una
ricognizione della consistenza dei debiti e dei crediti delle società esercenti il trasporto
regionale ferroviario. Nei successivi 60 giorni, sulla base delle risultanze dello stato dei
debiti e dei crediti, il Commissario elabora un piano di rientro dal disavanzo accertato e
un piano dei pagamenti, alimentato dalle risorse regionali disponibili in bilancio e dalle
entrate conseguenti all’applicazione delle disposizioni di cui al comma 9, della durata
massima di 60 mesi, da sottoporre all'approvazione del Ministero delle infrastrutture e
dei trasporti e del Ministero dell'economia e delle finanze. Il piano di rientro dovrà
individuare gli interventi necessari al perseguimento delle finalità sopra indicate e
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all’equilibrio economico delle suddette società, nonché le necessarie azioni di
riorganizzazione, riqualificazione o potenziamento del sistema di mobilità regionale su
ferro.
6. Nelle more della predisposizione dei piani di cui al comma 5 ed al fine di garantire
la continuità dell'erogazione dei servizi di trasporto pubblico regionale nel rispetto della
normativa vigente e con le risorse disponibili allo scopo a carico del bilancio regionale,
il Commissario adotta ogni atto necessario ad assicurare lo svolgimento della gestione
del servizio da parte di un unico gestore a livello di ambito o bacino territoriale
ottimale, coincidente con il territorio della Regione, ai sensi dell'articolo 4, comma 32,
lettera a), del decreto legge n. 138 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge
n. 148 del 2011, garantendo in ogni caso il principio di separazione tra la gestione del
servizio e la gestione e manutenzione delle infrastrutture.
7. Al fine di assicurare lo svolgimento delle attività di cui al comma 5 e l’efficienza e
continuità del servizio di trasporto secondo le modalità di cui al comma 6, per un
periodo di 12 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legge non
possono essere intraprese o proseguite azioni esecutive, anche concorsuali, nei
confronti delle società a partecipazione regionale esercenti il trasporto ferroviario
regionale ed i pignoramenti eventualmente eseguiti non vincolano gli enti debitori e i
terzi pignorati, i quali possono disporre delle somme per le finalità istituzionali delle
stesse società. I relativi debiti insoluti producono, nel suddetto periodo di dodici mesi,
esclusivamente gli interessi legali di cui all'articolo 1284 del codice civile, fatti salvi gli
accordi tra le parti che prevedono tassi di interesse inferiori.
8. È istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti un tavolo tecnico,
senza oneri per la finanza pubblica, di verifica degli adempimenti regionali per la
disamina, in prima istanza, della documentazione pervenuta per la stipula e la
successiva sottoscrizione dell'accordo di approvazione dei piani di cui al comma 5,
sottoscritto dai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle
finanze e dal Presidente della Regione.
9. A copertura dei debiti del sistema di trasporto regionale su ferro, nel rispetto degli
equilibri di finanza pubblica e previa approvazione dei piani di cui al comma 5, la
Regione Campania può utilizzare, per gli anni 2012 e 2013, le risorse del Fondo per lo
sviluppo e la coesione, di cui alla delibera CIPE n. 1/2009 del 6 marzo 2009, pubblicata
nella Gazzetta ufficiale n. 137 del 16 giugno 2009, ad esse assegnate, entro il limite
complessivo di 200 milioni di euro. A decorrere dall’anno 2013, subordinatamente al
mancato verificarsi dei presupposti per l’aumento delle misure di cui all’articolo 2,
comma 86, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, il predetto aumento automatico è
destinato alla ulteriore copertura del piano di rientro di cui al comma 5. A decorrere dal
medesimo anno, per garantire la completa copertura del piano di rientro, nel caso in cui
si verifichino i presupposti per l’aumento delle misure di cui all’articolo 2, comma 86,
della legge 23 dicembre 2009, n. 191, l’incremento nelle misure fisse ivi previsto è
raddoppiato. Il Ministero delle infrastrutture comunica al Ministero dell’economia e
delle finanze e all’Agenzia delle entrate, il verificarsi delle condizioni per
l’applicazione del predetto incremento automatico.
10. I termini per l’approvazione dei bilanci consuntivi delle società di cui al comma 5
sono differiti al sessantesimo giorno successivo all’approvazione dei piani di cui allo
stesso comma 5.

giovedì 21 giugno 2012

COMUNICATO




    LA SEPSA AD UN PASSO DALLA CHIUSURA


La SEPSA  l’unica valvola di sfogo per circa 2 milioni di  viaggiatori al mese, sempre più esasperati dai disservizi causati dalle scelte sciagurate di una classe dirigente irresponsabile è sull’orlo del baratro.
Schiacciata dal taglio delle risorse e dalle vacue promesse dell’assessore Vetrella. Logorata da una grave crisi finanziaria, nell’impossibilita’ di  garantire gli stipendi ai dipendenti e ai lavoratori dell’indotto, nonche’ l’acquisto dei ricambi necessari ad assicurare il funzionamento dei treni e delle apparecchiature necessarie all’espletamento del servizio.
Costretta a lavorare in continua emergenza con treni sovraffollati che viaggiano ai limiti della sicurezza e della regolarità.
Di fronte a questo fallimento i sindacati  insieme ai lavoratori gridano BASTA!!!.
BASTA all’insipienza del Presidente della Regione Campania,
BASTA ai falsi annunci milionari dell’assessore ai trasporti Vetrella,
BASTA ad  una controparte sfuggente ed incline ad assumere decisioni unilaterali
I lavoratori chiedono  con forza un tavolo di confronto serio teso a garantire i loro sacrosanti diritti e agli utenti un servizio sicuro e di qualita’.
Fanno inoltre appello all’utenza, ai Sindaci dei Comuni serviti dalle ferrovie Cumana e Circumflegrea, alle Associazioni ambientaliste e a quelle dei consumatori, per sconfiggere il pericoloso tentativo di ridimensionamento aziendale e conseguente riduzione del servizio che colpirebbe i lavoratori, e lascerebbe i cittadini senza un servizio fondamentale, minando quello che per noi è un vero presidio di libertà e cioè il diritto alla mobilità dei cittadini.


                                                                               R.S.U./ R.S.A. S.E.P.S.A.   

NON C'E' MINESTRA-BASTA!

gfjkk

mercoledì 20 giugno 2012

IL DERAGLIAMENTO



L'incidente accaduto la scorsa notte, porta prepotentemente alla ribalta della cronaca la questione sicurezza. Lo svio di un convoglio è uno degli incidenti più gravi che può interessare una ferrovia, perché è un accadimento che, nei casi più gravi, può anche provocare vittime. Un treno può deragliare per molteplici motivi, ad esempio per una rottura di una rotaia, per uno slineamento della stessa, per la ceditura della massicciata e per un deviatoio malfunzionante. I deviatoi sono una delle criticità di tutte le ferrovie ed in particolare della ferrovia Cumana in quanto avendo la stessa ancora tratte a singolo binario, la presenza dei deviatoi nelle stazioni o nei posti di movimento è necessaria per realizzare gli incroci.
Nella tratta dove è avvenuto il deragliamento in questione, è praticamente completato il raddoppio della linea così come in un'altra tratta della ferrovia, ma sono anni che combattiamo per la sua attivazione senza successo. Eliminare definitivamente molti di questi deviatoi dalla linea, comporterebbe un aumento esponenziale della sicurezza accompagnato da un risparmio in termini economici. L'incidente di questa notte è figlio anche di questa situazione.
Negli ultimi mesi non si è fatto altro che parlare di efficientamento, aumento della produttività, saturazione dei turni di servizio, mutamento della ciclicità dei riposi del personale viaggiante, contrabbandandolo come un risparmio in termini economici, dimenticando che i mancati investimenti nell'ammodernamento tecnologico di questa azienda sono la causa principe dei disservizi e della diminuzione di sicurezza. L'equazione meno personale più risparmio è una mina che potrebbe esplodere da un momento all'altro. Pretendere anche solo un minuto in più di impegno macchina al personale che tutti i giorni ha a che fare con elettrotreni obsoleti ed un sistema di segnalamento antiquato e malfunzionante è un'idea criminale che andrebbe combattuta con ben altra forza.

CRONACA FLEGREA

http://www.cronacaflegrea.it/trasporti-incidenti-stazioni-sporche-e-stipendi-non-pagati-e-caos-alla-sepsa/

COMUNICATO SINDACALE


RICHIESTA INCONTRO


martedì 19 giugno 2012

Dal TGR del 19 Giugno 2012

Dal minuto 8,29
Forse sbloccati i fondi.
http://www.tgr.rai.it/dl/tgr/regioni/PublishingBlock-d2203e2e-1690-4898-839d-f712cdab8eb1.html

LETTERA INVIATA A CALDORO E A VETRELLA


Comunicato Sindacale




Segreterie Regionali Campania
e
R.S.U. / R.S.A. SEPSA
Fax FILT 081 5539899 Fax FIT 081 5541045 Fax UILT 081 5543604 Fax UGL 081 201239


Napoli, 18 giugno 2012

​Alla Prefettura di Napoli

​All’Ass. Trasporti Reg. Campania

​All’A.U. E.A.V. Holding
​Prof. Nello Polese

​Al Direttore Generale EAV
​Dott.ssa V.Casizzone

​All’A.U. SEPSA​
​Prof. Alfonso Cecere

​Alla Direzione SEPSA


Prot. 944/4/as

Oggetto: comunicazione urgente

​Le scriventi OO.SS. comunicano che, l’assenza di risorse per la manutenzione dei rotabili, nonostante le mirabolanti promesse della proprietà, ripropone in SEPSA un quadro di assoluta emergenza con treni sovraffollati che viaggiano ai limiti della sicurezza e della regolarità del servizio, il forte senso di responsabilità e abnegazione dei lavoratori non è più sufficiente ed è grande il timore per serie ricadute sull’ordine pubblico. Si richiedono pertanto risposte immediate dal gruppo dirigente aziendale, dai responsabili EAV, dall’Assessorato ai Trasporti della Regione Campania e dalla Prefettura di Napoli, atte a ripristinare sicurezza e regolarità dell’esercizio ad evitare tensioni sociali continue sulle stazioni delle ferrovie Cumana e Circumflegrea.


/Le Segreterie Regionali
Filt-Cgil Fit-Cisl Uilt UglT
Leonello Perrone Carrara Laganà


​ ​ R.S.U. / R.S.A. SEPSA

Bernardini Abbellito Vallefuoco Salamida

lunedì 18 giugno 2012

SCIOPERO U.S.B. 22 GIUGNO

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO


Sciopero generale sindacalismo di base(ivi comprese Or.S.A. e USB)22 giugno intera giornata,noi non ci arrendiamo!
Per quanto riguarda SEPSA, nella stessa giornata l'USB ha fatto confluire uno sciopero di 4 ore, dalle 18.40 alle 22.40, per le scarsissime condizioni di sicurezza del parco rotabile, a difesa dell'incolumità dei lavoratori e degli utenti SEPSA.


SCIOPERO GENERALE U.S.B. 22 GIUGNO

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO


18 buoni motivi per scioperare il 22 giugno!!
Il 22 giugno è stato proclamato uno sciopero generale di 24 h a cui, tra l'altro, aderiscono anche USB,Or.S.A. e Rete 28 Aprile della CGIL, con inviti da più di una componente della stessa CGIL ad aderire a tale sciopero.
Contro le politiche del governo Monti, contro i tagli indiscriminati in tutti i settori del welfare, contro la riforma Fornero, contro lo smantellamento del TPL
Facciamo questo sciopero anche nostro, a difesa della mobilità in Campania



sabato 16 giugno 2012

DL CRESCITA-PER LA CAMPANIA.............NULLA! VERSO IL CRACK DEL GRUPPO E.A.V.?

Due ore per leggere 188 pagine e 61 articoli per scoprire che il governo Monti si è dimenticato della Campania cancellando inesorabilmente le ultime speranze di salvare il gruppo E.A.V.
A questo punto, consierato che il documento è stato approvato "salvo intese" e cioè che sono ancora possibili modifiche, le residue speranze sono corrisposte nei parlamentari campani che fino alla conversione in legge del provvedimento avrebbero il dovere di fare pressing per inserire provvedimenti per la nostra regione.
Ma per l'E.A.V. il tempo, a mio parere, sembra essere scaduto.

venerdì 15 giugno 2012

COMUNICATO OR.S.A


“MACCHINISTI UNITI”
Area contrattuale AUTOFERRO
Segreteria Azienda S.E.P.S.A. S.p.A. – 80125 Napoli, Via Leopardi 52 – Telefax 081-5221557
e-mail: patriziomoraca@gmail.com
​Segreteria Regionale – 80142 Napoli, Corso Arnaldo Lucci – Interno scalo F.S.
e-mail segreteria@orsanapoli.com



C O M U N I C A TO
A TUTTI I LAVORATORI

Si porta a conoscenza di tutti i lavoratori che la riunione del 14/06/2012, fra la scrivente e la SEPSA, ha avuto esito negativo.
Ancora una volta l’azienda si è presentata al tavolo senza un organigramma e un organizzazione seria del lavoro, così come da noi più volte richiesto, e pertanto ci costringe a spostare il tavolo della trattativa in sede prefettizia.
Nella stessa riunione è stata richiesta l’erogazione della Indennità di Vacanza Contrattuale che ci spetta da più di tre anni, si ricorda che fu istituita con il C.C.N.L. del 1997.
Per quanto riguarda i tickets la musica è sempre la stessa:
“se non arrivano i soldi non saranno erogati così come non saranno erogati gli stipendi di fine mese”.
Resta però chiaro e certo che se non viene approvato il Decreto Legge salva Regione Campania ogni discorso diventa inutile perché non ci sarebbero più le condizioni economiche che manterrebbero in vita la hoding E.A.V. e di conseguenza la S.E.P.S.A. quindi si aprirebbe un nuovo scenario, disastroso, a carattere locale e regionale per il T.P.L.
Restiamo in attesa di nuovi sviluppi e di seguito continueremo ad informarVi.



Per Or.S.A. – Settore Ferrovie
Area contrattuale AUTOFERRO
MORACA PATRIZIO

mercoledì 13 giugno 2012

UNA PETIZIONE PER LA SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO FERROVIARIO ITALIANO

Dal Blog " VESUVIANANDO "



13 giugno 2012

Salve.

Siamo alcuni ragazzi di varie zone del Meridione, interessati alla valorizzazione ed alla salvaguardia del patrimonio ferroviario delle nostre regioni.
A questo scopo abbiamo messo in atto una petizione sulla piattaforma http://www.firmiamo.it/ al link:


e un comunicato che vi inviamo in allegato, perché lo diffondiate, semprechè sia nelle vostre possibilità.

Nel ringraziarvi per l'attenzione, vi porgiamo cordiali saluti e vi ringraziamo,

Giovanni B. Tessitore - Somma Vesuviana, Campania
Salvo Morale - Cassibile, Sicilia
Paolo Porcu - Sassari, Sardegna
Giuseppe Terruli - Martina Franca, Puglia


L'unione tra i cittadini del sud, ci porta a dire che:

Noi, cittadini Meridionali, abbiamo diritto ad avere treni puliti, confortevoli e veloci e linee ferroviarie moderne.
Se si ricorda che "Le Ferrovie sono lo specchio del progresso, lo sviluppo e l' andamento di una Nazione...", uno dei motivi dell’arretratezza attuale in cui si trova il Meridione è la carenza infrastrutturale, in primis quella ferrata.
Non sono solo le linee del Nord l’asse strategico della rete Italiana ma l’intera architettura ferroviaria italiana sicché non è accettabile che al Sud ci siano linee ferrate dismesse o spesso impresenziate.
Ne è una dimostrazione il fatto che, ad esempio, a partire dal 2006 sono state chiuse al traffico, nel Meridione, centinaia di km di linee ferroviarie secondarie.
Laddove ne è sopravvissuta qualcuna, è stata pesantemente ridimensionata l'offerta dei treni, lasciando spazio agli autobus sostitutivi.
Per questo i pendolari che la mattina vanno a lavoro o a scuola sono costretti, spesso, ad arrivare in ritardo oltre che a viaggiare in condizioni disagevoli. E mentre al Centro – Nord si viaggia fino a 300 Km/h, in Sicilia e in molte altre regioni del Sud la velocità media è di circa 120km/h, se non inferiore.
A ciò si è unita la scomparsa di quasi tutti i treni notte che collegavano il Sud con le località del Centro-Nord Italia, lasciando pochi convogli che si attestano in gran parte a Roma o Bologna.
Il traffico merci, poi, è stato notevolmente ridimensionato, se non addirittura dismesso, come in Sardegna (dove gli ultimi treni merci sono partiti nel Luglio 2008) o nella Sicilia Meridionale, dove è stato soppiantato da quello su gomma. Quest’ultima modalità di trasporto a lungo andare s’è rivelata completamente antieconomica per le imprese meridionali. Il caro trasporti dovuto, infatti, all’aumento del gasolio e delle altre componenti del costo del gommato (compensi delle ditte di autotrasporto, autisti, impiegati, eventuali magazzinieri, bollo, assicurazione, etc.), ha reso non competitive le merci in partenza destinate sia al resto della penisola che all’estero.
Altresì il treno promette una puntualità e una garanzia di mobilità che il trasporto su gomma non può di per sé assicurare ma soprattutto, permette una riduzione dell’inquinamento che con gli attuali limiti imposti dalle convenzioni internazionali troverebbe ancora più giovamento dallo sviluppo ferroviario.
Ma va anche modificato il sistema di assegnazione dei contratti di servizio giacché le regioni (e ancora di più quelle del Sud) non possono sobbarcarsi il peso dei tagli operati dal governo nazionale, lasciando ad esse una percentuale risicata degli introiti del trasporto.
Occorre, pertanto, ricucire i collegamenti ferroviari sfilacciati tra le principali città del meridione, perché il Sud può crescere solamente se riuscirà a recuperare il gap infrastrutturale con il resto del paese. Chiederemo quindi tutti uniti, dall' Abruzzo alla Sardegna, il rilancio immediato della nostra rete ferroviaria. Non servono opere faraoniche ed inutili ma tanti piccoli interventi, quali:

ü      il potenziamento tecnologico ed infrastrutturale della linea Adriatica (inclusi l' eliminazione dei due colli di bottiglia di Ortona e Lesina/Termoli sì da consentire ai convogli di raggiungere i 200 km/h da Lecce/Taranto a Bologna);;l'elettrificazione della ferrovia Jonica;
il reinserimento di treni per il trasporto regionale che si avvicinino il più possibile alle richieste dei passeggeri, attraverso orari cadenzati e opportunamente combinati in modo che non vi siano sovrapposizioni con le altre modalità di trasporto;
manutenzione e rilancio delle linee siciliane strategiche (come ad es., la Siracusa – Gela, la Agrigento – Porto Empedocle, la Palermo – Trapani e la Catania – Gela);
sfruttamento maggiore delle linee campane sottoutilizzate (Napoli – Cassino, Benevento – Foggia, Battipaglia – Potenza, Benevento – Campobasso, Benevento – Avellino – Salerno, Vairano – Isernia, Codola – Nocera, linee di Circumvesuviana, Sepsa e Metrocampania NordEst, in primis) e riapertura di due linee vitali per le zone interne (Sicignano – Lagonegro e Avellino – Rocchetta Sant'Antonio/Lacedonia). ;
potenziamento delle linee Siracusa – Messina e Catania – Palermo;
riapertura degli scali merci più rilevanti, che servano come punto di partenza per una maggiore intermodalità nel trasporto ferro – gomma;
ricostruzione ex novo (elettrificazione compresa) della trasversale Catanzaro Lido – Lamezia Terme Aeroporto;
riqualificazione dei collegamenti Abruzzesi e Molisani (col ripristino delle tratte dismesse quali la Sulmona – Carpinone);
adeguamento dell’intera dorsale Sarda, insieme al prolungamento di un maggior numero di treni sulla tratta Sassari – Porto Torres verso Olbia e Cagliari, al completamento della bretella per l’aeroporto di Fertilia e della linea tramviaria per Li Punti – Baldinca, all’elettrificazione della linea per Sorso e del tratto iniziale di quella per Nulvi fino a Sassari Due e, infine, al ripristino della linea per il porto di Alghero;
una maggiore integrazione tariffaria tra le diverse modalità di trasporto, sull’esempio di quanto già avviene in alcune zone.

Questi interventi renderebbero appetibili le nostre linee agli occhi dei dirigenti delle vecchie e nuove imprese ferroviarie passeggeri e merci. Vogliamo, pertanto, collegamenti veloci e dignitosi tra il Sud e le principali città del Centro-Nord, provvedendo al rilancio anche delle reti secondarie e scongiurando una loro probabile chiusura.
Salvo Morale – Giovanni Battista Tessitore –
Giuseppe Terruli – Paolo Porcu

martedì 12 giugno 2012

NO ALLA SVENDITA DEL TPL


FILT-CGIL  FIT-CISL  UILT  UGLT
Segreterie Regionali Campania


NO ALLA SVENDITA DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO!

            L’Assessore ai trasporti della Campania prof. Sergio VETRELLA, nella riunione di ieri 11 giugno ha dichiarato che saranno predisposti i bandi di gara per l’affidamento dei servizi di trasporto entro Ottobre 2012. Essi prevederanno un solo bacino regionale con tre lotti: il sevizio di trasporto su ferro, su gomma e quello marittimo. Inoltre ci è stato ribadito che il contratto di servizio tra Regione Campania e Trenitalia Trasporto Regionale è nullo, perché non vi è disponibilità economica di cassa nonostante l’assegnazione delle risorse da parte del Governo nazionale.

            E’ facile immaginare che Trenitalia Trasporto Regionale, persistendo la posizione della Regione Campania, già dal prossimo mese possa tagliare i treni fino al 30%.

            E’ inaccettabile che l’Assessore ai Trasporti, dopo aver portato sull’orlo del fallimento tutte le aziende pubbliche( siamo in attesa che il Governo Nazionale vari un Decreto Legge che consenta l’applicazione di un piano di rientro dai debiti per tutte le aziende pubbliche del TPL Campano), si appresta ora a consegnare ai privati tutto il trasporto regionale, quello su gomma,  sul  ferro ed i collegamenti marittimi con le isole.

            La liberalizzazione dei servizi pubblici che vuole perseguire l’Assessore Vetrella comporterebbe drammatici problemi ai livelli occupazionali, infatti la recente legge regionale prevede che, a seguito delle gare per l’affidamento dei servizi di trasporto, l’azienda subentrante è tenuta ad assumere solo il personale strettamente necessario, con la possibilità di subappalto del servizio fino al 30%.

            Nessuna azienda pubblica è oggi in grado di competere perché i costi standard sono superiori alla media nazionale e i ricavi inferiori ( il rapporto ricavi/costi invece del 35%/65% così come prevista dalla legislazione vigente, raggiunge per i ricavi al massimo il 12 – 20%). Inoltre, la quantità e la qualità del servizio espletato solo da aziende private non sarebbero affatto garantite.

Per questo non siamo d’accordo sull’espletamento delle gare!

            Filt Cgil, Fit Cisl Uilt e Uglt chiedono all’ Assessore Vetrella un serio progetto di riorganizzazione dei servizi che punti ad  evitare le gare per 3 anni riorganizzando ed efficientando le aziende, salvaguardando il servizio di trasporto pubblico e l’occupazione  nel settore, visto l’assenza di ammortizzatori sociali per la categoria.

            Nei  prossimi giorni la discussione su questi temi proseguirà presso l’assessorato regionale ai trasporti, in tale contesto le OO. SS. verificheranno la disponibilità della regione Campania a proseguire un confronto che assicuri ai cittadini campani un servizio adeguato di trasporto pubblico ed ai lavoratori del settore la salvaguardia dei livelli occupazionali e salariali.

            Lavoratori vi terremo informati sugli ulteriori sviluppi.


Le Segreterie Regionali Campania
Napoli, 12  giugno 2012