giovedì 21 gennaio 2016

In cinque anni 130 mila pendolari in meno sul trasporto ferroviario regionale


Al netto delle inesattezze sui numeri dei convogli disponibili, una fotografia nera del tpl campano.



Repubblica Napoli 21 Gennaio 2015
di Anita Santalucia
Legambiante: "In Campania treni vecchi e affollati"
Sui treni regionali campani rispetto a cinque anni fa salgono 130 mila pendolari in meno. Questo è il dato riportato dal dossier Pendolaria 2015 realizzato da Legambiente. In Campania sono circa 292mila le persone che ogni giorno prendono il treno per esigenze di lavoro o studio, in condizioni sempre peggiori, a fronte dei 422mila passeggeri degli anni scorsi. Un crollo nell’uso dei treni che secondo l’associazione ambientalista causa gravi ripercussioni sulla circolazione
Il pendolare campano viaggia su vecchi treni e sempre più affollati. Il calo di pendolari sui treni in Campania è dovuto a più fattori tra cui: i tagli complessivi del 15% al servizio dal 2010 a oggi con punte che raggiungono addirittura il -50% su alcune linee; un aumento delle tariffe del 23 %. Su 431 treni in servizio sulla rete regionale, di cui 396 di alta frequenza e 35 di media percorrenza con 331 elettrici e 100 diesel viaggiano pendolari di età media 17,3 anni, mentre il 78,3% con più di 20 anni di età. Lo sforzo che è stato fatto dalla regione di dare 63 treni nuovi e ristrutturati, non basta. In particolare, denuncia Legambiente nel rapporto presentato, a Napoli ci sono 81 treni metropolitani di età media di 23 anni, mentre il 43,2% dei treni ha più di 20 anni. Decisamente bassa è la cifra delle persone che decidono annualmente di utilizzare la metropolitana, 70milioni, contro i 299milioni di Roma e addirittura 475 milioni annui di Milano. Tram e bus non sono da meno.
Il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo ha dichiarato che “la situazione dei pendolari è inaccettabile e insostenibile. Proprio in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando, bisogna occuparsi di un fenomeno sociale di queste dimensioni, perché è anche la crisi ad obbligare tante persone a spostarsi sui mezzo pubblici per risparmiare”.
Tra treni vecchi, tariffe aumentate, condizioni di viaggio a rischio - continua Buonomo - i pendolari abbandonano i treni e ritornano ad usare le auto. La campagna di Legambiente vuole dare visibilità e forza a una battaglia di civiltà come quella di avere nelle nostre città treni nuovi, più numerosi e puntuali per chi viaggia, carrozze pulite e non sovraffollate, servizi migliori nelle stazioni, maggiori informazioni ai viaggiatori, collegamenti e tariffe che migliorino gli spostamenti quotidiani riducendo il bisogno del mezzo privato. 
Perché quella dei pendolari è una questione nazionale, è un tema ancor prima che ambientale di dignità e di diritto alla mobilità delle persone.
La nota positiva per la Campania, è rappresentata dagli investimenti per quanto riguarda il miglioramento della condizione dei pendolari in regione, con un timido 0.35%. Più 13,5 milioni per l’acquisto di parte dei nuovi treni ETR per la Circumvesuviana, di quelli per Sepsa con il revamping di 13 treni e l’acquisto di 12 unità di trazione Firema e 7 nuove unità di trazione Firema per la ex MetroCampaniaNordEst. In aumento i passeggeri della metropolitana del capoluogo. A Napoli ogni giorno 150.000 passeggeri prendono la Linea 1 a fronte dei 110.000 nel 2013 prima del prolungamento fino alla Stazione Garibaldi. Sono state realizzate 35 tra stazioni nuove e riqualificate, spesso occasione per artisti e architetti di fami internazionale di creare vere e proprie opere d’arte. Un esempio su tutti è la nuova stazione Toledo del metrò si è aggiudicata numerosi riconoscimenti internazionali.
 Il rapporto 2015 di Legambiente è l’occasione anche di denunciare la situazione della Circumvesuviana con i suoi circa 120mila viaggiatori al giorno. Le proteste continue vedono sullo stesso fronte utenti e lavoratori della linea. Il problema riguarda l’eliminazione di moltissime corse al giorno, con una serie di disagi per i cittadini dell’Hinterland napoletano. Chiudono ben 22 biglietterie e le banchine di attesa sono sempre più affollate. Gli elettrotreni in dotazione sono 142 di cui: 83 costruiti negli anni ’70, 35 costruiti all’inizio degli anni ’90 e 24 costruiti nel 2008/09. Dei 142 treni, ne circolano giornalmente 40-43, ma ne servirebbero 92 per rendere migliore il servizio.
 Disagi anche per i 37.000 pendolari (45mila appena un anno fa) che quotidianamente usufruiscono delle linee Circumlfegrea e Cumana. Mancanza di un numero sufficiente di treni, problemi tecnici che riscontrano quelli in circolazione, sovraffollamento ed i ritardi. Ritardi e soppressioni sempre più frequenti per i treni dell’ex Sepsa, situazione che si è aggravata a causa del mancato pagamento dei salari dei dipendenti. Ad oggi sono 32, di cui: 10 costruiti all’inizio degli anni ’60, 7 costruiti alla fine degli anni ’70 e 13 costruiti durante la prima metà degli anni ’90, a cui vanno aggiunti i 2 nuovi convogli entrati in funzione.  Ma anche la linea Napoli-Avellino ha subito disagi con 7 “collegamenti” al giorno, tra cambi ed autobus sostitutivi.
La ferrovia Alifana, lunga circa 80 km, è un’altra delle linee che negli ultimi mesi è stata spesso protagonista di numerose lamentele da parte dei pendolari per ritardi, soppressione di corse e precarietà dei mezzi su cui viaggiano. Al momento attuale la gestione di EAV (Ente Autonomo Volturno) vede l’utilizzo di 8 treni con mancanza di corse nei giorni festivi e sostituite con bus.
I finanziamenti per la linea 1 della Metropolitana di Napoli sono stati predisposti e si prevede per il 2018 il completamento dell’opera che collegherà Napoli da piazza Municipio a Capodichino, servendo un bacino
 di utenza potenziale di 600 mila persone. Altra questione affrontata è quella relativa alla linea 6 della metro napoletana. Dal 2011 la linea è chiusa nei giorni di sabato, domenica e nei giorni festivi ed è aperta nei restanti giorni soltanto di mattina. Il nuovo progetto prevede un prolungamento verso il centro cittadino, da Mergellina a Municipio, con 3 stazioni intermedie, con conseguente facilità a raggiungere il centro della città.
 

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