REPUBBLICA NAPOLI
De Gregorio: "Dimissioni? Non ci penso Intervista a Umberto de Gregorio - "Dimettermi? Solo se vuole De Luca"
Stella Cervasio
PRESIDENTE
dell'Eav Umberto De Gregorio, ha pensato di dimettersi dopo l'ennesimo
incidente, i trasporti che non vanno e il diritto alla mobilità leso per Napoli
e provincia? «No». E perché, se è lecito? «Perché sono assolutamente
consapevole che era una problematica enorme. Molti mi dicono che sono un folle,
ma è una follia lucida. Qualora mi rendessi conto che non vi è un forte e
convinto appoggio da parte della Regione, allora si, mi dimetterei. Ma non sono
in questa situazione». De Gregorio non pensa alle dimissioni, neppure dopo la
ramanzina di De Luca che gli ha detto di pensare ai trasporti e non alla
primarie Pd. «Quella non l'ho neanche intesa come una critica, mi ha solo invitato
a distinguere il piano personale dalle cose pubbliche. Io ho le mie idee e il
presidente non mi ha sgridato». L’EAV ha difficoltà sul fronte Circum (la forte
protesta sindacale che ha tenuto al palo in una settimana 700 mila passeggeri )
e Cumana: deragliamenti che fanno tornare indietro di 50 anni, disservizi e
disagi. Sarà il caso di chiedere una misura straordinaria? «Non credo che vi
siano misure straordinarie, ma straordinario impegno da parte di tutti. Il deragliamento
di oggi (ieri, ndr)si aggiunge a una serie di eventi che destano profonda
preoccupazione per lo stato delle reti ferroviarie Eav, che necessitano di
interventi strutturali di ammodernamento e manutenzione straordinaria. Per
quanto riguarda la protesta anomala in atto sulla Circum invito tutti i
dipendenti e i sindacati alla massima collaborazione in un momento di grande
difficoltà finanziaria e strutturale dell'azienda. È un invito al buon senso e
alla responsabilità. Proprio oggi abbiamo proclamato vincitori di un concorso
interno 10 nuovi capotreni. Questo ridurrà la necessità di ricorrere
stabilmente allo straordinario». Non è meglio chiudere la Cumana? «La chiusura
non sarebbe ben accolta, sarebbe come dire "fatevela a piedi", la
Regione rinuncia. Credo invece che occorra rispondere con misure concrete per
migliorare il funzionamento». I viaggiatori si sentono abbandonati e ora hanno
anche paura, protestano perché la Regione non interviene. «Dobbiamo operare su
tre livelli. All'interno ottimizzando le risorse e la produttività, con grande
senso di responsabilità da parte di manager, dipendenti e sindacati. Con la
Regione facilitando i flussi di cassa del contratto di servizio e programmando
investimenti strutturali. Occorre una strategia per pagare la debitoria
pregressa che ammonta ad oltre 700 milioni sulla quale occorre stimolare,
insieme alla Regione, un impegno anche del governo». Una strategia più volte
annunciata ma mai individuata. Quale? «L'abbiamo individuata nel 2013 ma è in
corso di perfezionamento un prestito tra Regione e ministero Economia e finanze
di 500 milioni da destinare al trasporto su ferro Eav». I tempi? «Non sappiamo
quando incasseremo».
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